Il linguaggio del vino

19.00

In che senso un vino profuma di ciliegia e riesco a comprendermi con il mio compagno di degustazione? Il termine “ciliegia” usato durante una degustazione possiede lo stesso significato di quando viene utilizzato nel linguaggio ordinario, oppure è implicitamente sottoposto a degli slittamenti e a delle riformulazioni? Il linguaggio della degustazione è insomma una semplice porzione del linguaggio ordinario, o è qualcosa di diverso? Non solo: cosa ci raccontano le etichette, le retro-etichette e le altre forme di comunicazione del produttore? Cosa significano termini ampiamente utilizzati come “terroir”, “minerale”, “industriale” e “naturale”?

Con il suo linguaggio liminale, il vino esprime quel senso altro e ulteriore che ci permette di uscire dalla banalità, dall’insignificanza, dall’indifferenza, per riuscire a significare l’indicibile: un talento unico e inarrivabile.

Alla pari del cinema, del teatro e di qualsiasi produzione culturale, il vino possiede, in realtà, un linguaggio proprio, attraverso il quale ci racconta storie, politiche, ideologie, sentimenti e interi sistemi culturali.

Il Linguaggio del vino è il primo testo che analizza in maniera rigorosa ma leggera la lingua della più grande bevanda mai creata dall’uomo.

Un libro che tutti i professionisti della formazione, dell’informazione, della promozione e, soprattutto, tutti gli appassionati devono assolutamente leggere.

Sku: 0011 Autore: Francesco Annibali

Informazioni aggiuntive

Peso 0.3 kg
Dimensioni 21 × 15 × 1.4 cm
Pagine:

192

ISBN:

978-88-31286-02-2

Formato:

15 x 21 copertina flessibile